TITANIC L'INNAFFONDABILE

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E' il 10 aprile 1912 quando il Titanic parte, per il suo viaggio inaugurale, dal porto di Southampton verso New York. Sembra una primavera come tante, forse un po' precoce, ma per il transatlantico più famoso del mondo, detto "l'inaffondabile", è anche l'ultima. Il Titanic è davvero un gioiello. E' lungo 269 metri, largo 28 ed ha una stazza di 46.328 tonnellate. Il biglietto di sola andata per New York costa 3.100 dollari. Per i passeggeri, segue un ordine molto rigoroso che rispecchia la divisione delle classi sociali. I piani alti sono riservati alla prima classe con saloni da ballo, ristoranti, sala fumatori, orchestra e dei veri e propri appartamenti. Per la seconda e terza classe, invece, solo piccole camere e cuccette. Sul Titanic vi sono 2.228 passeggeri. Tra i tanti, salgono anche George MacKay, un macellaio scozzese di 20 anni che viaggia in terza classe, e la contessa di Rothers, accompagnata dalla cugina Gladys Cherry e dalla sua cameriera personale Roberta Maioni. In prima classe, viaggia anche l'amministratore delegato della White Star Line, J. Bruce Ismay, l'inventore della nave e del suo nome.
A dirigere il transatlantico vi è Edward J. Smith. Il comandante è arrivato alla pensione e guidare questo gioiello significa coronare una brillante carriera in mare.
La sera del 14 aprile, la temperatura arriva a 0 gradi. Il mare è calmo, il cielo è limpido, ma senza luna e quindi non è possibile avvertire la presenza di iceberg sulla propria rotta. Alcune ore prima, intorno alle 13.30, il capitano consegna a Bruce Ismay un messaggio che segnala la presenza di ghiaccio a 400 km sulla rotta del transatlantico, ma l'amministratore delegato non dà troppo peso alla cosa e giudica sufficiente modificare un po' la direzione. La stessa sera, intorno alle 23.40, le due vedette Fredrick Fleet e Reginald Lee avvistano un iceberg proprio nella traiettoria in cui sta proseguendo, inspiegabilmente a velocità sostenuta, il Titanic. Fleet suona tre volte la campana e telefona al comandante, esclamando a gran voce "Iceberg dritto a prora!". Il primo ufficiale vira immediatamente e ordina "Macchina indietro tutta", ma la nave, data la velocità, non riesce a ridurre la pressione del vapore. Evitare la collisione diventa impossibile. Il ghiaccio striscia sulla destra dello scafo, piega le lamiere e fa saltare le chiodature. L'urto, inizialmente, non viene avvertito dai passeggeri. Solo in terza classe si raccolgono alcuni pezzetti di ghiaccio, ma la cosa di certo non impensierisce.
L'acqua, intanto, comincia ad arrivare ai primi cinque compartimenti. La prora inizia ad abbassarsi e, questo, può causare il tracimare dell'acqua verso altri piani. Il Titanic è dotato di 20 scialuppe che servono per mettere in salvo solo 1.178 persone. A bordo, l'atmosfera, comunque, non cambia: i passeggeri di prima classe non vogliono, fiduciosi, abbandonare la nave che non presentava ancora segni di grave pericolo. Sul lato di babordo, invece, il secondo ufficiale rispetta le regole, prima donne e bambini. Un'ora dopo l'impatto con l'iceberg, il Titanic ha imbarcato 25 milioni di litri d'acqua. Subito il comandante dirama l'ordine "Si salvi chi può!". L'orchestra suona fino all'ultimo "Neare, My God to Thee", mentre tutti cercano di salvarsi. Alle 2 la prua è completamente sommersa e stare in piedi diventa difficilissimo. Gli oggetti si rovesciano ovunque. A bordo, rimangono ancora 1.490 persone che corrono disperatamente verso poppa, aggrappandosi alle ringhiere per non cadere in acque gelide. Alle 2.15, il troncone di poppa assume una posizione verticale e centinaia di persone cadono in mare da altezze vertiginose. Alle 2.20 il Titanic è completamente affondato. Il clima della scena è apocalittico, le grida dei naufraghi sono i suoni più tremendi mai uditi da uomo mortale. L'acqua gelata entra nei corpi come una scarica di lame d'acciaio: la morte sopraggiunge atrocemente dopo 20 minuti. Del numero totale di passeggeri, solo 706 si salvano.
Intorno all'affondamento, girano le voci di una maledizione. Il collegamento, infatti, è con una setta di Belfast dove la nave è stata costruita. Si dice che il numero della nave 390904, allo specchio, si legga "no pope" ("no papa"), un motto usato dalle sette protestanti estremiste del nordest dell'Irlanda contro la Chiesa cattolica. Tra i superstiti della tragedia, vi è Lilian Gertrud Asplund, morta negli Stati Uniti, nel maggio 2006 a 98 anni. Un'altra superstite è una signora italiana che vive vicino Lucca. Al momento dell'affondamento non era ancora nata (la madre era, infatti, incinta di due mesi). La mamma si salvò, mentre il padre non venne più ritrovato.
A dirigere il transatlantico vi è Edward J. Smith. Il comandante è arrivato alla pensione e guidare questo gioiello significa coronare una brillante carriera in mare.
La sera del 14 aprile, la temperatura arriva a 0 gradi. Il mare è calmo, il cielo è limpido, ma senza luna e quindi non è possibile avvertire la presenza di iceberg sulla propria rotta. Alcune ore prima, intorno alle 13.30, il capitano consegna a Bruce Ismay un messaggio che segnala la presenza di ghiaccio a 400 km sulla rotta del transatlantico, ma l'amministratore delegato non dà troppo peso alla cosa e giudica sufficiente modificare un po' la direzione. La stessa sera, intorno alle 23.40, le due vedette Fredrick Fleet e Reginald Lee avvistano un iceberg proprio nella traiettoria in cui sta proseguendo, inspiegabilmente a velocità sostenuta, il Titanic. Fleet suona tre volte la campana e telefona al comandante, esclamando a gran voce "Iceberg dritto a prora!". Il primo ufficiale vira immediatamente e ordina "Macchina indietro tutta", ma la nave, data la velocità, non riesce a ridurre la pressione del vapore. Evitare la collisione diventa impossibile. Il ghiaccio striscia sulla destra dello scafo, piega le lamiere e fa saltare le chiodature. L'urto, inizialmente, non viene avvertito dai passeggeri. Solo in terza classe si raccolgono alcuni pezzetti di ghiaccio, ma la cosa di certo non impensierisce.
L'acqua, intanto, comincia ad arrivare ai primi cinque compartimenti. La prora inizia ad abbassarsi e, questo, può causare il tracimare dell'acqua verso altri piani. Il Titanic è dotato di 20 scialuppe che servono per mettere in salvo solo 1.178 persone. A bordo, l'atmosfera, comunque, non cambia: i passeggeri di prima classe non vogliono, fiduciosi, abbandonare la nave che non presentava ancora segni di grave pericolo. Sul lato di babordo, invece, il secondo ufficiale rispetta le regole, prima donne e bambini. Un'ora dopo l'impatto con l'iceberg, il Titanic ha imbarcato 25 milioni di litri d'acqua. Subito il comandante dirama l'ordine "Si salvi chi può!". L'orchestra suona fino all'ultimo "Neare, My God to Thee", mentre tutti cercano di salvarsi. Alle 2 la prua è completamente sommersa e stare in piedi diventa difficilissimo. Gli oggetti si rovesciano ovunque. A bordo, rimangono ancora 1.490 persone che corrono disperatamente verso poppa, aggrappandosi alle ringhiere per non cadere in acque gelide. Alle 2.15, il troncone di poppa assume una posizione verticale e centinaia di persone cadono in mare da altezze vertiginose. Alle 2.20 il Titanic è completamente affondato. Il clima della scena è apocalittico, le grida dei naufraghi sono i suoni più tremendi mai uditi da uomo mortale. L'acqua gelata entra nei corpi come una scarica di lame d'acciaio: la morte sopraggiunge atrocemente dopo 20 minuti. Del numero totale di passeggeri, solo 706 si salvano.
Intorno all'affondamento, girano le voci di una maledizione. Il collegamento, infatti, è con una setta di Belfast dove la nave è stata costruita. Si dice che il numero della nave 390904, allo specchio, si legga "no pope" ("no papa"), un motto usato dalle sette protestanti estremiste del nordest dell'Irlanda contro la Chiesa cattolica. Tra i superstiti della tragedia, vi è Lilian Gertrud Asplund, morta negli Stati Uniti, nel maggio 2006 a 98 anni. Un'altra superstite è una signora italiana che vive vicino Lucca. Al momento dell'affondamento non era ancora nata (la madre era, infatti, incinta di due mesi). La mamma si salvò, mentre il padre non venne più ritrovato.