ELLERY QUEEN

Ellery Queen è lo pseudonimo dei due cugini statunitensi, di origine ebraica, Frederic Dannay, nato Daniel Nathan ma registrato all'anagrafe come David (New York, 20 ottobre 1905 – 3 settembre 1982), e Manfred Bennington Lee, nato Manford Lepofsky ma registrato all'anagrafe come Emmanuel (New York, 11 gennaio 1905 –Connecticut, 3 aprile 1971), scrittori di letteratura poliziesca e creatori del personaggio che porta lo stesso nome del loro pseudonimo.Nato nel 1929, il personaggio di Ellery Queen divenne così famoso che i suoi autori decisero di fondare la rivista Ellery Queen's Mystery Magazine (nota in italiano come La rivista di Ellery Queen), considerata a lungo una delle più influenti pubblicazioni di letteratura poliziesca in lingua inglese dell'ultimo mezzo secolo. Il personaggio fu creato in occasione del concorso indetto da una rivista per premiare con la pubblicazione la miglior opera prima poliziesca. Dannay e Lee, due cugini ebrei di Brooklyn, decisero di inviare un lavoro firmato con lo stesso nome dato al loro personaggio e vinsero, ma prima che il loro romanzo potesse venir pubblicato, la testata fu ceduta a un altro proprietario, il quale preferì pubblicare il romanzo di un'altra concorrente. I due non si persero d'animo e inviarono il loro romanzo, La poltrona n. 30 (The Roman Hat Mystery,1929) a svariati editori, fino a trovare quello giusto, Stokes.Ellery è un giovane giallista nonché investigatore dilettante dalla mente lucida e analitica, laureato all'Università di Harvard e interessato al crimine solo per curiosità (infatti non guadagna nulla dalla sua attività di investigatore). Suo padre Richard Queen, di origine irlandese, è ispettore capo della squadra Omicidi della polizia di New York. In moltissimi casi, è proprio Ellery ad aiutare suo padre nelle indagini sui delitti che la squadra da questi diretta deve affrontare.
La poltrona n. 30 definì subito il paradigma dei lavori successivi: un crimine insolito, prove spesso contrastanti, la presenza di Richard Queen e del suo assistente, il sergente Velie; la messa a disposizione del lettore di tutti gli elementi utili a scoprire il colpevole e la conseguente “sfida al lettore” che precedeva la soluzione del caso. Venne inaugurata anche la formula base del titolo (in inglese), che seguiva lo schema The+ aggettivo di nazionalità + sostantivo + Mystery (come omaggio ai titoli dei romanzi di S. S. Van Dine con Philo Vance, che seguivano lo schema The + sostantivo + Murder Case). Infatti il secondo libro della coppia fu The French Powder Mystery (Sorpresa a mezzogiorno, 1930).
Se dal padre Richard, irlandese con i piedi per terra, Ellery eredita l'interesse verso il crimine, deve altresì alla madre scomparsa l'intelligenza critica, l'aspetto un po' snob e soprattutto la necessità di non dover lavorare per mantenersi. Gli autori si ispirarono alla figura distaccata e un po' cinica di Philo Vance, ma se l'atteggiamento di Ellery Queen nei primi romanzi era parte essenziale del personaggio (si concederà anche qualche avventura galante di tanto in tanto), egli lo perderà via via, tanto che in seguito la sua presenza nei romanzi sarà giustificata solo dal suo ruolo risolutore, senza aggiungere altro colore alle vicende.
Ellery Queen arrivò in Italia negli anni trenta, pubblicato nella collana dei Gialli Mondadori, incontrando subito un largo consenso tra gli appassionati del genere.
Ellery Queen non fu l'unico pseudonimo usato da Dannay e Lee: nel 1932 infatti, con il nome di Barnaby Ross, i due cugini crearono il personaggio di Drury Lane, (il cui nome è frutto di un gioco di parole che allude al noto teatro londinese situato appunto in Drury Lane), un affascinante attore shakespeariano affetto da sordità ma dalle grandi doti investigative, che appare in quattro romanzi.
Già dalla seconda edizione, la paternità di questi romanzi fu assegnata a Ellery Queen. Per un certo periodo, negli anni trenta, i due cugini si divertirono a partecipare (camuffati) a dibattiti in pubblico nei quali uno dei due si presentava con lo pseudonimo di Ellery Queen e l'altro di Barnaby Ross.
I romanzi che hanno come protagonista Drury Lane costituiscono un ciclo unitario ed autoconclusivo, in cui Ellery Queen sperimenta vari sottogeneri del romanzo giallo, con caratteristiche che verranno poi riprese nei successivi romanzi dell'omonimo detective.
L'iniziale La tragedia di X, (1932), è il più affine ai classici gialli che hanno come protagonista lo stesso Ellery Queen, affrontando, con alcune varianti, la tematica del delitto "a camera chiusa", qui rappresentato da una serie di omicidi che avvengono, rispettivamente, in un autobus, in un battello ed in un treno. Vengono qui definite le caratteristiche essenziali dello stesso Drury Lane, dell'ispettore Thumm, del Procuratore Bruno e del medico legale Schilling, che compariranno anche nei due successivi romanzi del ciclo.
Il secondo romanzo del ciclo, La tragedia di Y, (1932), tratta di omicidi avvenuti in ambito familiare, precorrendo tematiche che lo stesso Ellery Queen affronterà nei romanzi del ciclo di Wrightsville, come Il paese del maleficio e Dieci incredibili giorni, con analitica ricostruzione della psicologia dei vari personaggi e dei loro rapporti reciproci. Spiccata la somiglianza di questo romanzo con È un problema di Agatha Christie (1949). La vicenda è ambientata a pochi mesi di distanza dai fatti relativi a La tragedia di X.
Nel terzo romanzo del ciclo, La tragedia di Z, (1933), ambientato a circa dieci anni dai romanzi precedenti, viene introdotto il personaggio di Patience Thumm, figlia dell'ispettore Thumm, caratterizzato da spiccate qualità investigative. Di fatto, Patience Thumm diviene co-protagonista del ciclo, mentre Drury Lane svolge un ruolo maggiormente passivo, anche a causa dell'età avanzata dell'investigatore. L'intreccio giallo passa in secondo piano, mentre vengono delineate in maniera sempre più profonda le psicologie dei vari personaggi coinvolti nella storia.
Il quarto romanzo del ciclo, Cala la tela, (1933) si svolge successivamente al precedente. Drury Lane è ormai anziano e malato, con Patience Thumm sempre più protagonista dell'intreccio, sia sotto l'aspetto investigativo che psicologico. La conclusione del libro mette fine al ciclo stesso dei quattro romanzi, lasciando tuttavia irrisolti alcuni punti focali della storia gialla. Viene sostanzialmente messa in crisi la razionalità che caratterizza tutti i tradizionali romanzi di Ellery Queen.
Come detto, quindi, non tutti i romanzi di Ellery Queen (inteso come scrittore) hanno come protagonista l'omonimo investigatore; anzi, dalla fine degli anni cinquanta fino al 1971, anno della morte di Manfred Lee, uscirono numerosi romanzi, anche con stile diversissimo tra loro (influenzati da altri scrittori come Raymond Chandler ed Ed McBain, fautori di un nuovo stile poliziesco più orientato all'azione che al procedimento logico-induttivo), che autorizzarono la supposizione, rivelatasi poi solo in tempi recenti esatta, che “Ellery Queen” fosse a un certo punto diventato un marchio di fabbrica o, meglio, un gruppo di lavoro aperto anche ad altri scrittori, i quali per motivi commerciali - grazie alla celebrità dello pseudonimo - firmavano, sotto il totale controllo (e quasi sempre la riscrittura) di Lee e Dannay, i loro romanzi sotto la sigla di Ellery Queen. È il caso per esempio di L'eredità che scotta (Dead Man's Tale, 1961) o Il seme della follia (The Madman Theory, 1966), ma anche di Bentornato, Ellery! (The Player on The Other Side, 1963), che segnava il ritorno del personaggio di Ellery Queen dopo cinque anni da quella che sembrava essere la sua ultima avventura, Colpo di grazia (The Finishing Stroke, 1958). Bentornato, Ellery! vide infatti la collaborazione di Theodore Sturgeon.
Nel 1961 a Queen fu assegnato il premio "Grand Master" dei Mystery Writers of America.
Negli anni sessanta, a firma Ellery Queen (ma creato da altri scrittori che facevano parte del suddetto "gruppo di lavoro") apparve un nuovo personaggio, l'ispettore Tim Corrigan, protagonista di sei romanzi (quattro dei quali sono stati scritti da Richard Deming) tra cui C'è chi spia, c'è chi uccide (Who Spies, Who Kills?, 1966), Indovina chi viene a ucciderti(Guess Who's Coming to Kill You, 1968) e Frontiera maledetta (Kiss And Kill, 1970). Il personaggio di Tim Corrigan si muove in una zona oscura tra crimine comune, delitto politico e trame internazionali, tanto che, in Italia, per la prima volta la Mondadori non pubblicò un romanzo di Ellery Queen nei famosi Gialli ma nella collana di spionaggio Segretissimo; è il caso dei citati C'è chi spia, c'è chi uccide e Indovina chi viene a ucciderti. Un secondo ciclo con personaggio fisso narra invece le avventure di Mike McCall, assistente speciale del governatore Sam Holland, e protagonista di tre romanzi (scritti rispettivamente da Deming, Gil Brewer e Edward D. Hoch).
Fin dal 1938 Dannay e Lee scrivevano sceneggiature per il cinema, cosa questa che aveva indotto una lenta ma irreversibile trasformazione dei personaggi e delle storie: abbandonato lo schema logico-formale delle prime “sfide al lettore”, la trama iniziò a coinvolgere anche aspetti psicologici decisivi ai fini della risoluzione dei casi. Non mancheranno anche riferimenti a misticismo, simbolismo religioso e occultismo negli ultimi romanzi degli anni sessanta, in cui comunque il personaggio di Ellery Queen era ormai diversissimo da quello che i primi lettori avevano conosciuto. Questa indebita commistione tra razionalismo e simbolismo mistico-religioso causò molte critiche agli autori, anche se è necessario ricordare che gli ultimi romanzi con protagonista Ellery Queen, malgrado progettati dettagliatamente e per intero da Dannay. furono in gran parte scritti da altri autori.
Fu soprattutto l'iniziativa di Manfred Lee a tenere in vita lo pseudonimo quale marchio di fabbrica per la pubblicazione di altri romanzi apocrifi, tant'è vero che quando questi morì nel 1971 Ellery Queen cessò l'attività letteraria subito dopo la pubblicazione dell'ultimo apocrifo, scritto da Edward D. Hoch e rielaborato da Dannay. Un ultimo romanzo, The Tragedy of Errors, fu concepito e portato avanti dal solo Dannay, ma non assunse mai una forma definitiva ed è stato pubblicato postumo, ancora allo stato embrionale. Frederic Dannay è scomparso nel 1982.
I romanzi di Ellery Queen furono adattati per la radio e la televisione. Dal 1939 al 1948 i tre maggiori network statunitensi trasmisero il programma radiofonico The Adventures Of Ellery Queen; negli anni cinquantaprima la DuMont Television, poi la ABC, poi di nuovo la DuMont trasmisero le versioni televisive: The Adventures of Ellery Queen (1950-1952) e The Further Adventures of Ellery Queen (1958-1959), con vari attori nella parte del protagonista: prima Lee Hart rimpiazzato causa morte da Lee Bowman, poi Hugh Marlowe, George Nader e, infine Lee Phillips. Un film-TV del 1971 intitolato Ellery Queen: Don't Look Behind You fu interpretato da Peter Lawford. Infine nella stagione televisiava 1975/76 vi fu la serie Ellery Queen, con Jim Hutton nella parte di Ellery e David Wayne nella parte di Richard Queen, che fu trasmessa anche in Italia nel1979.
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La poltrona n. 30 definì subito il paradigma dei lavori successivi: un crimine insolito, prove spesso contrastanti, la presenza di Richard Queen e del suo assistente, il sergente Velie; la messa a disposizione del lettore di tutti gli elementi utili a scoprire il colpevole e la conseguente “sfida al lettore” che precedeva la soluzione del caso. Venne inaugurata anche la formula base del titolo (in inglese), che seguiva lo schema The+ aggettivo di nazionalità + sostantivo + Mystery (come omaggio ai titoli dei romanzi di S. S. Van Dine con Philo Vance, che seguivano lo schema The + sostantivo + Murder Case). Infatti il secondo libro della coppia fu The French Powder Mystery (Sorpresa a mezzogiorno, 1930).
Se dal padre Richard, irlandese con i piedi per terra, Ellery eredita l'interesse verso il crimine, deve altresì alla madre scomparsa l'intelligenza critica, l'aspetto un po' snob e soprattutto la necessità di non dover lavorare per mantenersi. Gli autori si ispirarono alla figura distaccata e un po' cinica di Philo Vance, ma se l'atteggiamento di Ellery Queen nei primi romanzi era parte essenziale del personaggio (si concederà anche qualche avventura galante di tanto in tanto), egli lo perderà via via, tanto che in seguito la sua presenza nei romanzi sarà giustificata solo dal suo ruolo risolutore, senza aggiungere altro colore alle vicende.
Ellery Queen arrivò in Italia negli anni trenta, pubblicato nella collana dei Gialli Mondadori, incontrando subito un largo consenso tra gli appassionati del genere.
Ellery Queen non fu l'unico pseudonimo usato da Dannay e Lee: nel 1932 infatti, con il nome di Barnaby Ross, i due cugini crearono il personaggio di Drury Lane, (il cui nome è frutto di un gioco di parole che allude al noto teatro londinese situato appunto in Drury Lane), un affascinante attore shakespeariano affetto da sordità ma dalle grandi doti investigative, che appare in quattro romanzi.
Già dalla seconda edizione, la paternità di questi romanzi fu assegnata a Ellery Queen. Per un certo periodo, negli anni trenta, i due cugini si divertirono a partecipare (camuffati) a dibattiti in pubblico nei quali uno dei due si presentava con lo pseudonimo di Ellery Queen e l'altro di Barnaby Ross.
I romanzi che hanno come protagonista Drury Lane costituiscono un ciclo unitario ed autoconclusivo, in cui Ellery Queen sperimenta vari sottogeneri del romanzo giallo, con caratteristiche che verranno poi riprese nei successivi romanzi dell'omonimo detective.
L'iniziale La tragedia di X, (1932), è il più affine ai classici gialli che hanno come protagonista lo stesso Ellery Queen, affrontando, con alcune varianti, la tematica del delitto "a camera chiusa", qui rappresentato da una serie di omicidi che avvengono, rispettivamente, in un autobus, in un battello ed in un treno. Vengono qui definite le caratteristiche essenziali dello stesso Drury Lane, dell'ispettore Thumm, del Procuratore Bruno e del medico legale Schilling, che compariranno anche nei due successivi romanzi del ciclo.
Il secondo romanzo del ciclo, La tragedia di Y, (1932), tratta di omicidi avvenuti in ambito familiare, precorrendo tematiche che lo stesso Ellery Queen affronterà nei romanzi del ciclo di Wrightsville, come Il paese del maleficio e Dieci incredibili giorni, con analitica ricostruzione della psicologia dei vari personaggi e dei loro rapporti reciproci. Spiccata la somiglianza di questo romanzo con È un problema di Agatha Christie (1949). La vicenda è ambientata a pochi mesi di distanza dai fatti relativi a La tragedia di X.
Nel terzo romanzo del ciclo, La tragedia di Z, (1933), ambientato a circa dieci anni dai romanzi precedenti, viene introdotto il personaggio di Patience Thumm, figlia dell'ispettore Thumm, caratterizzato da spiccate qualità investigative. Di fatto, Patience Thumm diviene co-protagonista del ciclo, mentre Drury Lane svolge un ruolo maggiormente passivo, anche a causa dell'età avanzata dell'investigatore. L'intreccio giallo passa in secondo piano, mentre vengono delineate in maniera sempre più profonda le psicologie dei vari personaggi coinvolti nella storia.
Il quarto romanzo del ciclo, Cala la tela, (1933) si svolge successivamente al precedente. Drury Lane è ormai anziano e malato, con Patience Thumm sempre più protagonista dell'intreccio, sia sotto l'aspetto investigativo che psicologico. La conclusione del libro mette fine al ciclo stesso dei quattro romanzi, lasciando tuttavia irrisolti alcuni punti focali della storia gialla. Viene sostanzialmente messa in crisi la razionalità che caratterizza tutti i tradizionali romanzi di Ellery Queen.
Come detto, quindi, non tutti i romanzi di Ellery Queen (inteso come scrittore) hanno come protagonista l'omonimo investigatore; anzi, dalla fine degli anni cinquanta fino al 1971, anno della morte di Manfred Lee, uscirono numerosi romanzi, anche con stile diversissimo tra loro (influenzati da altri scrittori come Raymond Chandler ed Ed McBain, fautori di un nuovo stile poliziesco più orientato all'azione che al procedimento logico-induttivo), che autorizzarono la supposizione, rivelatasi poi solo in tempi recenti esatta, che “Ellery Queen” fosse a un certo punto diventato un marchio di fabbrica o, meglio, un gruppo di lavoro aperto anche ad altri scrittori, i quali per motivi commerciali - grazie alla celebrità dello pseudonimo - firmavano, sotto il totale controllo (e quasi sempre la riscrittura) di Lee e Dannay, i loro romanzi sotto la sigla di Ellery Queen. È il caso per esempio di L'eredità che scotta (Dead Man's Tale, 1961) o Il seme della follia (The Madman Theory, 1966), ma anche di Bentornato, Ellery! (The Player on The Other Side, 1963), che segnava il ritorno del personaggio di Ellery Queen dopo cinque anni da quella che sembrava essere la sua ultima avventura, Colpo di grazia (The Finishing Stroke, 1958). Bentornato, Ellery! vide infatti la collaborazione di Theodore Sturgeon.
Nel 1961 a Queen fu assegnato il premio "Grand Master" dei Mystery Writers of America.
Negli anni sessanta, a firma Ellery Queen (ma creato da altri scrittori che facevano parte del suddetto "gruppo di lavoro") apparve un nuovo personaggio, l'ispettore Tim Corrigan, protagonista di sei romanzi (quattro dei quali sono stati scritti da Richard Deming) tra cui C'è chi spia, c'è chi uccide (Who Spies, Who Kills?, 1966), Indovina chi viene a ucciderti(Guess Who's Coming to Kill You, 1968) e Frontiera maledetta (Kiss And Kill, 1970). Il personaggio di Tim Corrigan si muove in una zona oscura tra crimine comune, delitto politico e trame internazionali, tanto che, in Italia, per la prima volta la Mondadori non pubblicò un romanzo di Ellery Queen nei famosi Gialli ma nella collana di spionaggio Segretissimo; è il caso dei citati C'è chi spia, c'è chi uccide e Indovina chi viene a ucciderti. Un secondo ciclo con personaggio fisso narra invece le avventure di Mike McCall, assistente speciale del governatore Sam Holland, e protagonista di tre romanzi (scritti rispettivamente da Deming, Gil Brewer e Edward D. Hoch).
Fin dal 1938 Dannay e Lee scrivevano sceneggiature per il cinema, cosa questa che aveva indotto una lenta ma irreversibile trasformazione dei personaggi e delle storie: abbandonato lo schema logico-formale delle prime “sfide al lettore”, la trama iniziò a coinvolgere anche aspetti psicologici decisivi ai fini della risoluzione dei casi. Non mancheranno anche riferimenti a misticismo, simbolismo religioso e occultismo negli ultimi romanzi degli anni sessanta, in cui comunque il personaggio di Ellery Queen era ormai diversissimo da quello che i primi lettori avevano conosciuto. Questa indebita commistione tra razionalismo e simbolismo mistico-religioso causò molte critiche agli autori, anche se è necessario ricordare che gli ultimi romanzi con protagonista Ellery Queen, malgrado progettati dettagliatamente e per intero da Dannay. furono in gran parte scritti da altri autori.
Fu soprattutto l'iniziativa di Manfred Lee a tenere in vita lo pseudonimo quale marchio di fabbrica per la pubblicazione di altri romanzi apocrifi, tant'è vero che quando questi morì nel 1971 Ellery Queen cessò l'attività letteraria subito dopo la pubblicazione dell'ultimo apocrifo, scritto da Edward D. Hoch e rielaborato da Dannay. Un ultimo romanzo, The Tragedy of Errors, fu concepito e portato avanti dal solo Dannay, ma non assunse mai una forma definitiva ed è stato pubblicato postumo, ancora allo stato embrionale. Frederic Dannay è scomparso nel 1982.
I romanzi di Ellery Queen furono adattati per la radio e la televisione. Dal 1939 al 1948 i tre maggiori network statunitensi trasmisero il programma radiofonico The Adventures Of Ellery Queen; negli anni cinquantaprima la DuMont Television, poi la ABC, poi di nuovo la DuMont trasmisero le versioni televisive: The Adventures of Ellery Queen (1950-1952) e The Further Adventures of Ellery Queen (1958-1959), con vari attori nella parte del protagonista: prima Lee Hart rimpiazzato causa morte da Lee Bowman, poi Hugh Marlowe, George Nader e, infine Lee Phillips. Un film-TV del 1971 intitolato Ellery Queen: Don't Look Behind You fu interpretato da Peter Lawford. Infine nella stagione televisiava 1975/76 vi fu la serie Ellery Queen, con Jim Hutton nella parte di Ellery e David Wayne nella parte di Richard Queen, che fu trasmessa anche in Italia nel1979.
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